martedì 23 agosto 2011

Piante clandestine, colori pazzeschi.

La fitolacca: il nome di per sé da già l'idea di qualcosa di strambo. In effetti è ben strana questa pianta erbacea:  fino a primavera non la vedi e poi nel giro di due mesi cresce fino a diventare un alberello;


ha dei pinnacoletti di fiorellini bianchi e delicati, che si tramutano in grappoli gonfi di bacche porpora scurissimo; infine una radice enorme a fittone, difficile da estirpare per la forza con cui si abbarbica al terreno.

In più se vai a leggere di lei, scopri che non è una pianta autoctona, non fa  parte della flora italiana, ma è arrivata "clandestinamente" dall'America.
Io mi ero sempre chiesta a cosa potesse servire una pianta del genere: invadentissima, le bacche, che non sono velenose, ma di certo non una bontà, le mangiano solo le nutrie e qualche uccello disperato.
Non ha quasi nessun utilizzo fitoterapico, tranne che in omeopatia, mentre si sa che le foglie, e soprattutto la radice, sono tossiche se ingerite in grandi quantità. Qualcuno mangia i giovani germogli, in primavera, come asparagi, ma solo finchè non prendono il caratteristico colore rosso, indice di tossicità.
Le bacche pigiate venivano utilizzate, una volta, per dare colore ai vinelli fatti in casa, quando risultavano troppo chiari.


Insospettita dalla virulenza con cui le bacche ti colorano le dita, mi sono detta: vuoi vedere che ci si può tingere anche la lana oltre che il vino?
Durante una passeggiata in campagna, in mezz'ora ho raccolto circa tre chili di bacche: gli alberelli di fitolacca sono ovunque!


Ho sobbollito in pentola con acqua e un goccio d'aceto (qui l'acqua è durissima) per circa due ore, finchè le bacche si sono spappolate, rilasciando tutto il colore.

(Le bacche in infusione sono dietro: in primo piano c'è della marmellata di pere e susine)

Poi ho dato inizio alle danze...
Ho tinto diversi tipi di lana, seta e ramiè; ho provato diversi mordenzanti e ho utilizzato i vari bagni di tintura un paio di volte. Ecco i risultati....

In senso orario: lana Merinos, lana Leicester, lana Biellese, lana Sambucana, una cuffia già lavorata, il tutto mordenzato in allume e tinto con un  primo bagno

Lana merinos , lana Leicester e lana Biellese, mordenzate con allume e tinte in secondo bagno

Seta tinta in primo bagno, seta tinta in secondo bagno, ramiè tinto in primo bagno (con scarsi risultati...). Tutto mordenzato con allume.
Lana Leicester e Biellese mordenzate con solfato di rame e tinte in un primo bagno!!!! Strano vero? Appena immersa la lana nel bagno rosso porpora il tutto si è colorato di un marrone intensissimo e io già gongolavo. Peccato che poi, con il passare dei minuti, il colore sia virato prima verso un verde vivo e infine versi questo marrocino chiaro-verdastro che non mi entusiasma molto.

Comunque i porpora e i rosa sono stupefacenti. Sto già pensando ai  "fili futuri" e a possibili abbinamenti di colore....


venerdì 12 agosto 2011

Pomodoro, cipolla e tanaceto

I primi due possono essere mescolati in una fantastica insalata: la sinergia di due prodotti dell'orto che spesso allietano i miei banchetti da vegetariana incallita.
Ma a prescindere dalla loro bontà, lo sapevate che possono diventare due meravigliose fonti di coloranti naturali?
Ho raccolto, evitando di buttarle nel mucchio del compost, e tenendole nel frattempo in frigorifero (ammuffiscono facilmente), circa 500gr di bucce di cipolla bionda.
 Nello stesso periodo, le giovani piante di pomodoro stavano producendo un sacco di "femminelle", quei germogli laterali che rubano spazio e luce al fusto centrale e vanno quindi eliminati. Invece di buttare anche loro nel compost ho messo sul fuoco una pentola, anzi due.


CIPOLLA


POMODORO
In una le bucce di cipolla che avevo preammollato in acqua e un bicchiere di aceto per due giorni, nell'altra le femminelle di pomodoro adeguatamente spezzetate.

 Hanno sobbollito insieme allegramente per circa tre ore cedendo all'acqua un bel po' di colore.
 Ho tolto tutto dal fuoco, ho lasciato raffreddare e in seguito ho colato il "liquore". 
Ho rimesso in pentola  il coloranti naturali così ottenuti con due tops di lana premordenzata: la prima con allume e cremor tartaro per la cipolla; la seconda con solfato di rame per i pomodori (del resto pomodori e il tradizionale "verderame" vanno a braccetto da sempre).

Si ma... e il tanaceto?
Negli stessi giorni in cui mi davo da fare tra gli ortaggi di cui sopra, c'è stata una magnifica fioritura di questa bellissima e profumatissima pianta.



Il tanacetum vulgare, della famiglia delle asteracee, è una pianta dal profumo forte e dal sapore molto amaro, che ricorda quello dell'assenzio. Si trova un po' dappertutto, nei campi incolti e ai margini delle strade di campagna.Viene chiamata anche Atanasia, dal greco "athanaton", immortale, poichè la fioritura dura molto a lungo.
Inoltre una leggenda narra che il tanaceto fosse la causa dell'immortalità di Ganimede, il bellissimo servo di Zeus.

In Inghilterra questa pianta viene utilizzata tradizionalmente, in piccola quantità, per aromatizzare un dolce "rituale", consumato nel periodo di Pasqua. Da noi , nell'area mediterranea, è nota per le sue proprietà digestive e vermifughe, anche se in tempi recenti è poco utilizzata a causa della sua tossicità in caso di dosaggi eccessivi.

MA veniamo a noi: io la uso, ovviamente, per colorare. Solito procedimento: 500gr di fiori di tanaceto per 250gr di lana premordenzata con 25gr d allume e un cucchiaino di cremor tartaro.

Faccio un bel decotto con i fiori: devono sobbollire per un'ora e mezza coperti d'acqua. Raffreddo, filtro e aggiungo la lana. Rimetto a "cuocere" ancora per circa un'ora. Lascio nel bagno, a raffreddare, per tutta la notte.
Risciacquo e faccio asciugare all'ombra.
Infine ecco i risultati:


POMODORO        CIPOLLA           TANACETO

La cipolla bionda ha dato questo color giallo che mi ricorda il curry; il pomodoro un verde tenue, che qua e la ha delle particolari sfumature tendenti al rosa; il tanaceto un giallo freddo, ma intenso.

Ma prima di cominciare a  filare, filare e filare....... vi lascio questa interessante ricetta per utilizzare il tanaceto in un profumato pot pourri per profumare la biancheria (e tenere lontane le tarme...pare..):

1 dose di tanaceto essiccato
1 dose di rosmarino essiccato
1 dose di timo essiccato
1 dose di artemisia essiccata
3 dosi di fiori di lavanda essiccati
1 dose di petali di rosa essiccati
1 dose di stecca di cannella a pezzettini
1/2 dose di chiodi di garofano

Il tutto và sminuzzato e inserito in sacchetti di garza, da chiudere con un  nastrino.


Buona raccolta e buon lavoro!

lunedì 8 agosto 2011

Gaiadilana

Nella mia ricerca famelica di lane italiane un bel dì, in quel di Soncino, ameno paesello dove si teneva un convegno/mercato dedicato al tessile bio ed ecosostenibile, sono incappata in Gaia: una ragazza dalle mani d'oro che, trasferitasi sulle montagne piemontesi del Verbano si è innamorata delle lane autoctone.

http://www.gaiadilana.com/

Ha incominciato a contattare i pastori della sua valle e a raccogliere le lane delle greggi a lei più vicine, velli che spesso rimanevano inutilizzati o buttati in discariche come "rifiuti speciali".
Ha imparato a lavare e a cardare la lana appena tosata, il cosiddetto "sucido": un lavoro che, fatto completamente a mano, diventa, a mio modesto parere, un atto eroico. Lo so per esperienza personale!



Inoltre Gaia è una maestra nel ricavare da queste lane dei magnifici accessori in feltro. Sono rimasta molto colpita, oltre che dalla sua bravura come artigiana, anche dalla sua determinazione nel rivalutare e preservare il patrimonio delle lane italiane.


Grazie a lei, sono entrata in possesso di questo soffice "cubo": è lana di pecore verbane, sapientemente lavata e cardata a mano.


Il colore è delizioso, un po' di beige naturale e qualche fiammata di marrone scuro.
Peccato che, per ora, via internet non posso farvi testare la sua morbidezza!
Questa lana è talmente bella e "vera", che per il momento non sono ancora riuscita a pensare ad un progetto da realizzare con questo fantastico materiale. Appena mi "sblocco" vi faccio sapere.
Si accettano suggerimenti..
Grazie Gaia!!

(..e grazie Liana per le "foto di pecore"... ma si sono messe in posa?)